Dal 15 giugno 2025, migliaia di piccole e medie imprese italiane dovranno adeguarsi al nuovo obbligo di iscrizione al RENTRI, il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. Questo adempimento riguarda in particolare le PMI industriali e artigianali con un numero di dipendenti compreso tra 11 e 50, che producono rifiuti speciali pericolosi o non pericolosi.
Il RENTRI è uno strumento centrale per digitalizzare e rendere trasparente la gestione dei rifiuti, ma rappresenta anche una novità significativa in termini di burocrazia e responsabilità per le aziende. Chi non si adeguerà rischia sanzioni amministrative e contestazioni in caso di controlli ambientali.
L’obiettivo di questo articolo è offrire una guida chiara e aggiornata per aiutare le imprese a rispettare le scadenze ed evitare errori, trasformando l’adempimento in un’opportunità di miglioramento gestionale.
Contenuti
Chi deve iscriversi al RENTRI entro giugno 2025
A partire dal 15 giugno 2025 ed entro il 14 agosto 2025, l’obbligo di iscrizione al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) coinvolge specifiche categorie di imprese.
Requisiti dimensionali e tipologia di attività
Le imprese tenute all’iscrizione in questa finestra temporale sono:
- Imprese e enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi con un numero di dipendenti superiore a 10 e fino a 50.
- Imprese e enti produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi, derivanti da attività industriali, artigianali o dal trattamento di rifiuti, acque e fumi, con un numero di dipendenti superiore a 10 e fino a 50.
È importante notare che il conteggio dei dipendenti include tutto il personale aziendale, compresi impiegati amministrativi, tecnici e operativi.
Categorie escluse dall’obbligo
Sono esonerate dall’iscrizione al RENTRI in questa fase:
- Le imprese con 10 o meno dipendenti, indipendentemente dalla tipologia di rifiuti prodotti.
- Le imprese che producono esclusivamente rifiuti non pericolosi derivanti da attività agricole, sanitarie, commerciali, di servizio, dell’edilizia e delle costruzioni, indipendentemente dal numero di dipendenti.
Tuttavia, anche le imprese esonerate dall’iscrizione al RENTRI devono, a partire dal 13 febbraio 2025, utilizzare i nuovi modelli cartacei dei Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR), che devono essere vidimati digitalmente tramite il portale RENTRI.
Prossime scadenze
Dopo la finestra di iscrizione dal 15 giugno al 14 agosto 2025, la successiva scadenza riguarda:
- Dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026: obbligo di iscrizione per imprese e enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi con 10 o meno dipendenti e per produttori di rifiuti pericolosi non organizzati in forma di impresa o ente.
Cosa comporta l’iscrizione al RENTRI per le PMI
L’iscrizione al RENTRI rappresenta un passaggio fondamentale per le PMI, introducendo una serie di obblighi e adempimenti specifici.
Tenuta digitale dei registri di carico e scarico
A partire dalla data di iscrizione al RENTRI, le PMI sono tenute a gestire il Registro cronologico di carico e scarico in formato digitale. Questo registro deve essere aggiornato mensilmente e trasmesso al RENTRI entro la fine del mese successivo all’annotazione dell’operazione .
Vidimazione digitale dei Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR)
Dal 13 febbraio 2025, tutti gli operatori, compresi quelli non iscritti al RENTRI, devono utilizzare i nuovi modelli cartacei dei Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR), che devono essere vidimati digitalmente tramite il portale RENTRI.
Interfaccia e credenziali di accesso
L’accesso al portale RENTRI avviene esclusivamente tramite sistemi di autenticazione digitale, come SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE). Durante la registrazione, l’impresa deve indicare le attività svolte (es. produttore, trasportatore) e le unità locali coinvolte nella gestione dei rifiuti.
Tempi e modalità di aggiornamento
Registri di carico e scarico: devono essere aggiornati mensilmente e trasmessi al RENTRI entro la fine del mese successivo all’annotazione.
FIR: dal 13 febbraio 2026, per i soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRI, i FIR dovranno essere emessi e gestiti esclusivamente in formato digitale.
È importante notare che la mancata osservanza di questi obblighi può comportare sanzioni amministrative e contestazioni in caso di controlli ambientali.
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Come prepararsi all’iscrizione: passaggi pratici
L’iscrizione al RENTRI è un processo che richiede attenzione e organizzazione. Per le PMI con 11-50 dipendenti, l’obbligo scatta dal 15 giugno 2025, con termine ultimo il 14 agosto 2025. Ecco una guida pratica per affrontare l’iscrizione in modo efficiente:
1. Verifica dei requisiti
Numero di dipendenti: Assicurati che la tua impresa rientri nella fascia 11-50 dipendenti, come previsto dalla normativa.
Tipologia di rifiuti: Identifica se produci rifiuti speciali pericolosi o non pericolosi derivanti da attività industriali o artigianali.
2. Raccolta della documentazione necessaria
Per completare correttamente la procedura di iscrizione al RENTRI, le imprese devono raccogliere in anticipo una serie di dati e documenti. Ecco cosa è richiesto:
- Informazioni anagrafiche dell’azienda: includono la denominazione completa, il codice fiscale e l’indirizzo della sede legale.
- Dati sulle sedi operative: è necessario indicare l’ubicazione delle singole unità locali e descrivere sinteticamente le attività svolte in ciascuna di esse.
- Documentazione sul legale rappresentante: occorre fornire un documento ufficiale (come la visura camerale aggiornata) che dimostri il ruolo di rappresentanza legale all’interno dell’impresa.
- Caratteristiche dei rifiuti gestiti: bisogna specificare quali tipologie di rifiuti vengono prodotte, trasportate o trattate, nonché le quantità stimate.
- Ricevuta del versamento dei contributi: prima dell’iscrizione, è indispensabile effettuare il pagamento previsto tramite la piattaforma PagoPA e conservare la ricevuta da allegare alla richiesta.
3. Accesso al portale RENTRI
Per accedere alla piattaforma, l’impresa deve:
- Collegarsi al sito ufficiale: www.rentri.gov.it.
- Effettuare l’accesso utilizzando uno dei sistemi di identificazione digitale abilitati, come SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE).
4. Compilazione del profilo operatore
Durante la fase di registrazione, sarà necessario fornire alcune informazioni fondamentali sull’impresa:
- Ragione sociale, numero complessivo di dipendenti e codice fiscale dell’impresa.
- Elenco delle sedi nelle quali vengono prodotti o gestiti rifiuti, specificando per ciascuna l’indirizzo e l’eventuale unità locale associata.
- Attività svolte, tra quelle previste dal sistema, come ad esempio produzione, trasporto, intermediazione, smaltimento o recupero.
5. Designazione dell’incaricato RENTRI
L’azienda deve nominare un referente incaricato della gestione operativa della piattaforma RENTRI. Questo ruolo può essere affidato a un dipendente interno oppure a un consulente esterno. Il responsabile sarà incaricato della trasmissione dei dati e della corretta tenuta dei registri digitali previsti dalla normativa.
6. Formazione interna o affidamento a consulenti
Formazione interna: Organizza sessioni formative per il personale coinvolto nella gestione dei rifiuti, assicurandoti che comprendano le nuove procedure digitali.
Affidamento a consulenti: Valuta la possibilità di affidarti a consulenti specializzati che possano supportarti nell’iscrizione e nella gestione quotidiana della piattaforma RENTRI.
7. Monitoraggio delle scadenze
Tieni traccia delle scadenze importanti:
- Iscrizione al RENTRI: dal 15 giugno 2025 al 14 agosto 2025.
- Aggiornamento dei registri: mensile, entro la fine del mese successivo all’annotazione.
- Trasmissione dei dati: secondo le tempistiche stabilite dalla normativa.
Cosa succede in caso di mancata iscrizione o errori
Le imprese che non rispettano gli obblighi legati al RENTRI, come l’iscrizione entro i termini o la corretta compilazione dei registri, sono soggette a sanzioni amministrative che variano a seconda della gravità e della tipologia di rifiuti gestiti. Le sanzioni possono andare da alcune centinaia a diverse migliaia di euro, con aggravanti in caso di violazioni ripetute o sostanziali.
Per un quadro completo e aggiornato sulle sanzioni previste dal D.Lgs. 152/2006 e dai decreti attuativi, è disponibile un approfondimento dedicato: Sanzioni RENTRI: cosa rischiano le aziende non in regola.
Supporto esterno: RENTRI delegabile anche a consulenti
Per molte PMI, gestire autonomamente l’iscrizione e l’operatività del RENTRI può risultare complesso, sia per ragioni tecniche che organizzative. La normativa prevede però la possibilità di delegare la gestione del RENTRI a soggetti terzi, come società di consulenza ambientale, associazioni di categoria o altri operatori autorizzati.
Affidarsi a un consulente esterno può rivelarsi una scelta strategica, soprattutto per:
- ridurre il rischio di errori e sanzioni,
- snellire l’intero processo di adeguamento,
- ricevere aggiornamenti normativi puntuali,
- formare internamente il personale coinvolto.
Il supporto di un professionista è particolarmente utile quando mancano competenze interne, le risorse sono limitate o serve adeguarsi rapidamente alle nuove regole.
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