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Controllo delle vasche e dei pozzetti a tenuta: tecniche, normativa e vantaggi per le aziende

controllo di vasche e pozzetti a tenuta

Le vasche di contenimento e i pozzetti a tenuta sono strutture indispensabili per la gestione sicura dei reflui e delle sostanze pericolose. Sono progettati per raccogliere sostanze pericolose, reflui industriali o acque meteoriche potenzialmente contaminate, evitando che vengano disperse nel terreno o nelle falde.

Con il tempo, tuttavia, infiltrazioni, microfessure o cedimenti strutturali possono compromettere la tenuta. Il rischio non è solo di danni ambientali, ma anche di pesanti sanzioni per le aziende responsabili. Per questo motivo il controllo periodico delle vasche e dei pozzetti a tenuta non è un’opzione, ma una vera esigenza di conformità normativa e sicurezza.

Contenuti

Quadro normativo di riferimento

La normativa italiana in materia ambientale (D.Lgs. 152/2006 e regolamenti regionali) impone agli enti e alle imprese di garantire la corretta tenuta delle opere di contenimento. La mancata verifica periodica può comportare:

  • contestazioni da parte degli enti di controllo (ARPA, Carabinieri NOE, ecc.);
  • obblighi di ripristino e bonifica in caso di sversamenti;
  • responsabilità penali e amministrative per danno ambientale.

Effettuare controlli regolari non solo tutela l’ambiente, ma dimostra la diligenza del gestore e riduce i rischi legali ed economici. Molte autorizzazioni ambientali (come AIA e AUA) includono già l’obbligo di effettuare verifiche periodiche e conservarne la documentazione tecnica.

Tecniche di verifica disponibili

Il controllo della tenuta di vasche e pozzetti può essere eseguito con diverse metodologie, che variano in base al tipo di impianto, alla sostanza contenuta e al livello di precisione richiesto.

1. Prove con sonda radar

Uno dei sistemi più diffusi è l’impiego della sonda radar (GPR – Ground Penetrating Radar). Si tratta di una tecnologia non invasiva che consente di analizzare lo spessore delle pareti, individuare eventuali cavità o punti di perdita e monitorare lo stato dei materiali nel tempo. Il grande vantaggio di questo metodo è la rapidità: non richiede lo svuotamento della vasca o del pozzetto e riduce al minimo i tempi di fermo impianto.

2. Prove ad acqua o ad aria (Leak test)

Un’altra modalità di controllo molto utilizzata è rappresentata dalle prove ad acqua o ad aria, conosciute anche come leak test. In questo caso, il serbatoio o il pozzetto viene riempito con acqua o pressurizzato con aria e si monitora l’eventuale perdita di volume o pressione. È un metodo semplice e diretto, che fornisce risultati affidabili sulla reale tenuta idraulica, ma richiede lo svuotamento e la pulizia preliminare del manufatto.

3. Prove con gas tracciante

Per indagini più approfondite si può ricorrere alle prove con gas tracciante, che prevedono l’immissione di un gas inerte – spesso elio – e la successiva rilevazione tramite appositi strumenti. Questa tecnica è estremamente precisa e in grado di individuare anche microperdite invisibili con altri metodi. Tuttavia, comporta costi più elevati ed è quindi impiegata soprattutto in casi particolari.

4. Monitoraggio geoelettrico

Esiste poi il monitoraggio geoelettrico, basato sulla diversa conducibilità elettrica dei materiali. È particolarmente adatto per impianti interrati di grandi dimensioni e può essere integrato con sensori permanenti, consentendo così un controllo costante e nel tempo dello stato della struttura.

5. Ispezioni visive e videoispezioni

Infine, un ruolo complementare ma importante è svolto dalle ispezioni visive e dalle videoispezioni. Grazie all’utilizzo di telecamere a spinta o robotizzate, è possibile verificare la presenza di fessure, deformazioni o fenomeni di corrosione e avere un quadro immediato delle condizioni generali del manufatto.

Quando è opportuno effettuare i controlli

Stabilire la giusta frequenza dei controlli è fondamentale per garantire la sicurezza e la conformità normativa degli impianti. Le verifiche andrebbero eseguite:

  • in fase di collaudo di un nuovo impianto, quando una vasca o un pozzetto vengono realizzati o messi in funzione per la prima volta;
  • prima della messa in esercizio successiva a interventi di manutenzione o modifiche strutturali, così da accertare che le opere siano ancora perfettamente efficienti;
  • periodicamente: le verifiche periodiche rappresentano una buona prassi gestionale e, in molti casi, un vero e proprio obbligo previsto dalle autorizzazioni ambientali. La periodicità può variare in base alla tipologia di impianto, alle sostanze contenute e alle prescrizioni normative, ma in ogni caso permette di prevenire criticità e di mantenere aggiornato lo stato di conformità;
  • dopo eventi straordinari che possano compromettere la stabilità del terreno o delle strutture, come alluvioni, cedimenti o eventi sismici. In queste situazioni, una verifica tempestiva consente di individuare eventuali danni e di intervenire rapidamente prima che si trasformino in emergenze ambientali.
 

Integrare queste verifiche nel piano di manutenzione preventiva consente di ridurre rischi e costi legati a emergenze ambientali.

I vantaggi per le aziende

Effettuare controlli regolari sulla tenuta di vasche e pozzetti non è solo un adempimento tecnico, ma rappresenta una vera strategia di prevenzione. Le aziende che investono in questo tipo di verifiche riducono in modo significativo il rischio di incidenti ambientali e, di conseguenza, la possibilità di incorrere in sanzioni o provvedimenti da parte delle autorità di controllo. A ciò si aggiunge un importante beneficio economico: intervenire in modo preventivo consente di evitare costosi lavori di bonifica o riparazioni urgenti dovute a perdite non individuate per tempo.

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la documentazione tecnica che accompagna queste verifiche. Disporre di report aggiornati e certificati offre un supporto concreto in caso di controlli da parte di ARPA o di altri enti competenti, dimostrando la diligenza e la conformità dell’azienda alle prescrizioni di legge.

Infine, la scelta di mantenere in perfetta efficienza le proprie strutture di contenimento si traduce anche in un ritorno d’immagine positivo. Dimostrare attenzione alla tutela ambientale rafforza la reputazione dell’impresa agli occhi di clienti, partner e stakeholder, valorizzando il suo impegno verso pratiche sostenibili e responsabili.

Perché scegliere Monaco Consulenze

Affidarsi a specialisti permette di scegliere la tecnica più adatta in base all’impianto e alle esigenze aziendali. Monaco Consulenze mette a disposizione tecnici esperti e tecnologie avanzate (come le sonde radar) per effettuare controlli accurati e fornire la relativa documentazione tecnica, offrendo anche un supporto consulenziale per la gestione delle eventuali criticità rilevate.

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